Mons. Ferrazzetta aveva in mano un progetto molto ambizioso che avrebbe coinvolto cinque missioni tra le quali Bubba, Caboxangue ed Empada. Questo progetto prevedeva la realizzazione di cinque strutture uguali, una sorta di “Missione tipo” costituita da una casa per le suore, una chiesa, un edificio pediatrico e un edificio scolastico. La tipologia edilizia sarebbe stata semplice, una grande platea in calcestruzzo rialzata da terra almeno 50 cm. per poter superare i mesi delle piogge. Su questa base si sarebbero costruite le murature portanti di questi edifici di un solo piano, con tetto a due falde molto alto e con un controsoffitto per garantire una temperatura più mite durante il periodo estivo.
In questa missione il Gruppo prese a cuore, tra le altre cose, la realizzazione di una chiesa molto particolare, che lo stesso Vescovo, mons. Ferrazzetta, considerava la più bella tra quelle della Guinea-Bissau. Il Gruppo fece nascere da una pianta di sibis (una palma autoctona) una chiesa dalla pianta do decagonale. La palma era diventata la colonna portante di tutta la struttura della nuova chiesa. Questa immagine raccoglie in se un forte significato simbolico: la palma che trova nutrimento nella terra africana rappresenta di fatto le fondamenta della nuova chiesa africana.
Nel 1995 una parte dei volontari partì da Jesolo con un camion che sarebbe servito negli anni successivi come officina ambulante ed arrivò ad Empada via Dakar (Senegal).